Testimonianze - Memorial Antonio Stella

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Testimonianze
Riccardo Morelli
 
Ho avuto l'onore ed il piacere di fare tutto il mio percorso scolastico presso l'Istituto Collegio Francesco Denza dei Padri Barnabiti. Dalla prima elementare del 1957 fino alla Maturità Classica di luglio 1970. Il professore Antonio Stella è stato la dimostrazione vivente del fatto che non ci sono materie minori, ma, nel caso, insegnanti minori...!!! A lui devo l’amore per lo sport in generale, quello fatto per passione e per divertimento, come al grandissimo Padre Giovanni Mancino devo l'amore per gli sport più elitari (equitazione e sci ... ) che ho praticato con gioia profonda, il primo in gioventù ed il secondo per tutta la vita, fino a qualche anno fa...!!! Il mio ricordo speciale è quello del portabagagli della autovettura del professore Stella. Come per magia conteneva tutto l’occorrente per qualunque tipo di disciplina sportiva: disco, peso, palloni di ogni tipo, era un vero e proprio " Pozzo di San Patrizio " ...!!! Grazie di cuore per tutto ciò che mi hai insegnato, Prof ...!!!

Cesare Falchero
 
Sono arrivato a Napoli nel 1963 e sono approdato subito al Denza, dove ho trascorso tutti gli anni fino al diploma, 1972. Fra i tanti ricordi, prevalentemente belli, emerge sicuramente la persona di Antonio Stella, insegnante di Educazione Fisica. Ho imparato a salire le scale in silenzio e con educazione grazie a lui: forse ero in prima media, perché le scale erano quelle della vecchia sede rossa, e bastava che qualcuno della classe sbattesse il tacco o facesse rumore per altri motivi che dovevamo ripetere la salita delle scale. Forse non ci crederete, ma ancora oggi quando salgo le scale con le punte dei piedi penso a lui. Uomo energico, autoritario, ma nello stesso tempo accogliente. Scoprì che ero portato per la corsa, e nello specifico quella veloce. La nostra lezione con lui si esauriva quasi tutta nel giro di campestre che ci faceva fare all’interno dei viali della scuola, che seguiva con particolare attenzione, ovviamente era lì che faceva le sue selezioni fra tutti gli studenti. Crescendo mi selezionò per i 100 metri e naturalmente per la staffetta 4x100. Gli allenamenti fatti al Parco Virgiliano con tutti gli altri atleti del Denza erano impegnativi, e Antonio Stella era sempre sul “pezzo” ! Sentivi la sua voce che ti sollecitava a migliorare una tecnica o a spronarti per dare di più. So soltanto che quando si gareggiava alle Provinciali la nostra scuola era in termini numerici molto piccola rispetto agli Istituti pubblici, ma riuscivamo sempre a collocarci nelle prime posizioni della classifica generale finale. Questa attività sportiva è certamente uno fra i ricordi migliori del Denza. Poi ci furono le due edizioni, almeno quelle fatte da me, delle Olimpiadi dei Collegi Barnabitici, la prima nel 1969 a Firenze, in occasione del bicentenario del Collegio delle Querce e l’altra fatta poi a Bologna. A Firenze vinsi la medaglia d’argento nello Judo, che era fra le varie discipline sportive che il Denza offriva ai propri allievi. A Bologna ero già nella corsa. Ero molto affezionato al prof. Stella, con il suo accento pugliese, con il suo bel sorriso, la sua tenacia e severità nel seguirti nella tua disciplina. È stato sicuramente un riferimento importante, Grazie prof!

Gigi Francese
 
Io sono stato al Denza come convittore nell'anno scolastico 1962 / 63 e dopo pranzo scendevamo sul campo di calcio adiacente. A me piaceva giocare in porta, avevo 14 / 15 anni e ricordo il prof Stella che mi tirava certe bordate da fuori area che a volte riuscivo anche a respingere mettendo a rischio mani e polsi... 😂😂😂 che bei tempi e che bella persona che era il Prof

 
Luca de Luca
 
Grande Uomo e professore di 3 De Luca in vari anni... compagno di calcio di 4 De Luca negli anni 60 con il Denza in Prima Divisione e poi Tanti Intersociali.. Indimenticabile

Francesco Cava
 
Prendo spunto dal post di Cesare Falchero e dalla richiesta esplicita fatta da Michele Stella di fornire una o qualche immagine di suo padre: il grande professore Antonio Stella. Mi fa molto piacere che Paolo Specchia con Giuseppe Radin abbiano preso questa iniziativa bellissima del memorial, perché il professore Stella merita di essere ricordato per quello che ha insegnato a centinaia di ragazzi del Denza, come me, a partire dal lontano 1963, anno in cui sono arrivato in collegio. C’è chi ha avuto i vari Padri come professori Di Bono, La Greca, Ranaldi, Mancini, Rienzi, Citterio, Falcone, Viselli, De Luca, Mauro, Sansone, nelle varie classi (medie, ginnasio, liceo) del Denza, ma tutti quanti noi ex alunni abbiamo avuto come professore di Educazione Fisica un solo professore: Antonio Stella, unico denominatore comune.
È stato un maestro di vita, un docente molto preparato, un grande sportivo oltre che un atleta integro(non fumava neanche). Mi ha insegnato ad essere tenace, caparbio, resistente, instancabile nel dovere e nello stesso tempo leale, obbiettivo e rispettoso dell’avversario e quindi anche delle idee altrui. Al di fuori dell’aula scolastica ho avuto l’opportunità di conoscerlo molto bene, perché nelle ore di ricreazione –viveva a tempo pieno con noi – abbiamo giocato a pallone con lui circa due volte al giorno, per otto mesi all’anno, per tanti anni. Pur essendo consapevoli che era più bravo e più forte fisicamente ci confrontavamo ogni giorno. Non l’ho mai visto cadere a terra nei contrasti di gioco, era una molla, agile, veloce, funambolico nel dribbling, potente nel tiro, non so come facesse a colpire la palla sempre di collo pieno. Era caratteristica la finta del doppio passo in velocità che ti spiazzava e restavi fermo, mentre virava al lato opposto, la palla da una parte e l’avversario dall’altra. Secondo me quella finta Ronaldo l’ha appresa da lui. Quando non si faceva la partita, spesso tiravamo da fuori area in porta e in queste occasioni a noi si aggregava anche Gianni Improta (ex calciatore del Napoli) che all’epoca, ancora ragazzo. giocava nella squadra del Posillipo insieme a Paolo Specchia (a proposito il professore con Paolo parlava spesso) e Malasomma in porta. Questo è quello che riesco a ricordare, ma è solo una visione soggettiva tra tutte le sfaccettature possibili del personaggio. Invito tutti gli ex alunni a evidenziare tanti altri aspetti del personaggio, così come richiesto da Michele Stella figlio del Professore. Era un uomo di un equilibrio psico-fisico eccezionale, con grande senso del dovere, non l’ho mai visto alterato, di una serietà ed altezza morale unica. Ormai sono passati circa cinquanta anni, ma il ricordo è indelebile, e penso che sicuramente a ognuno di noi ha trasmesso valori positivi da grande uomo che era: innanzitutto, la sportività e poi la lealtà, il rispetto, l’obbiettività, l’abnegazione, la serietà. Era tutto: docente, allenatore, arbitro, amico, selezionatore e preparatore tecnico-tattico di varie discipline: calcio, basket, volley, hand ball, tennis, atletica. C’è stato un periodo che alla guida di un gruppo di noi veniva, ci svegliava alle sei del mattino e di corsa andavamo sulla pista di atletica del Parco Virgiliano ad allenarci, perché dovevamo essere preparati, se non a vincere, almeno a partecipare ai campionati studenteschi (di questo gruppetto faceva parte anche Federico Cafiero, attualmente onorevole). Ricordo il professore Antonio Stella molto volentieri, perché uomini così se ne incontrano pochi nella vita. Adesso immagino che alleni gli angeli e i santi in paradiso.
Sono fiero di avere appreso tanti valori da lui. I suoi discendenti, figli e nipoti, devono essere orgogliosi di avere il DNA di questo grande uomo.

Raffaele Rubinacci
 
La scuola, uno dei periodi che desta un forte ricordo nella mente di ognuno di noi! I professori con le loro peculiarità fanno parte di quei ricordi. Il professor Stella era il mio insegnante di educazione fisica al Denza, un uomo determinato, che sapeva coniugare la fermezza nel raggiungere gli obiettivi del suo insegnamento alla libertà e voglia di spensieratezza di noi alunni!
 
Ci ha indicato la strada x raggiungere gli obiettivi : il sudore è la costanza continua!

Raffaele Porta
Ci ha avviato anche a "marciare".... uno due uno due.. passo! Ci faceva marciare per tutti i viali del Denza e, quando incontravamo un prete ci comandava : attenti a... destra! Ci faceva correre spesso nell'ora di educazione fisica... la corsa campestre era un must! Poi, quando pioveva e restavamo in classe, ci descriveva tutte le regole delle gare di atletica e di altri sport. A volte, era l'epoca della contestazione giovanile, si dibatteva di vari temi. Una volta ci pose il quesito : ma perché per contestare o suonare nei gruppi musicali (allora li chiamavamo complessi) vi fate crescere i capelli?? Insomma... un grande!
Era il '68 e l'unica ribellione concessa era l'attività sportiva e il professore Stella ce la servì su un piatto d'argento.  Un saluto affettuoso.

Gian Filippo Cioppi Alfani
Bellissimo ricordo condivido in pieno. Calcio e corsa compestre, bei ricordi dopo di lui se non ricordo male ci fece da prof Paolo Specchia, che ci allenava anche nella nazionale del Denza, anche di lui ho un bel ricordo e talvolta lo incontro ancora

Francesco Paolo Celotto
Sono davvero felice per questa bellissima iniziativa, felice per il Prof che davvero lo merita per la passione che è riuscito a trasferire in tutti noi suoi allievi, felice per te Michele col quale ho scambiato solo qualche parola e ne sei degno figlio, felice della collaborazione di Paolo Specchia che è stato uno dei suoi allievi più riuscito e del quale voglio ricordare la grande mamma che è stata tanto paziente ed affettuosa con me e tanti altri.In bocca al lupo

Paolo Lacala
Grande Antonio (certo non di statura). Credo sia riuscito ad avviare allo sport tanti di noi. era obbligatorio venire con le scarpe da ginnastica perchè si doveva fare la campestre, ossia il giro del viale 3 /4 volte. Poi dal 3° anno si giocava al calcio. Se il Denza ha avuto tanti trofei nello sport, certamente molto merito è Suo. Un pensiero affettuoso in Suo ricordo.

Giuliano Scavetta
Il grande Prof Stella. Indimenticabile. Quando non riuscivamo ad arrampicarci sulla pertica o a fare il quadro svedese, ci faceva una mappina. Ma ci divertivamo molto!!!!! Ciao Professore.

Mauro Ferrigno
Un grande...... Ci beccava sempre nella truffa della madonnina perché non volevamo correre...... A calcio il batti muro era valido per lui se perdeva altrimenti no, che ricordi..... Grande Antonio

Alberto Ciamillo
come si fa a dimenticare il mitico Prof.Stella! mio maestro di tennis al'ex mitico Tennyson poi Virgilio ! e quando in fila per andare a fare educazione fisica in qualcuno faceva casino..si beccava sicuramente qualche sollevamento da terra preso tra orecchie e mandibole!!

Pietro D'orazio
tuo padre era un grande, nei miei notevoli successi sportivi LUI ha sempre creduto, mi spronava e mi caricava come nessuno ha mai saputo fare, quando esordii in Serie A di Baket, mi guardo negli occhi e mi disse " lo meriti ma non montarti la testa" avevo allora 16 anni.....

Massimiliano Bonardi
e come si fa a dimenticare la corsa campestre con gli scalin,i il terreno dissestato e le difficoltà, anche nei giorni più freddi. è sempre stato un vero professionista, che a volte tirava fuori battute indimenticabili...

Roy de Vita
Caro Michele, io sono stato un alunno di tuo padre e ore te ne racconto una. Primo giorno di scuola del 1 liceo scientifico (ottobre 1971) Lui faceva l'appello chiamandoci per cognome e bisognava alzarsi, mettersi sull'attenti e dire nome e data di nascita (per l'assegnazione delle categorie nelle gare). Tipo soldatini. Uno dei compagni di classe si chiamava Astarita e faceva di nome Ercole, ma era ancora molto mingherlino. Papà tuo cominciò l'appello: "ASTARITA!", e con fierezza Astarita si alzò e disse ERCOLE! E tuo padre guardandolo di sottecchi: "E' un augurio o una speranza?

Pasquale Francesco Amendola
Ho frequentato l’Istituto “Denza” dal 1960 al 1965 e, da convittore, ho avuto il  privilegio di potermi avvalere degli insegnamenti del professor Antonio Stella non  solo negli orari di scuola, ma anche durante i pomeriggi, nei momenti di ricreazione. Nel “Denza” di fatto si realizzava il motto “ artes alit umbrata quies” e nell’arte di  insegnare docenti di immenso valore hanno profuso impegno e passione donando  ai propri alunni un patrimonio formativo ed educativo di incommensurabile valore.
Esemplare era l’insegnamento dell’educazione fisica, affidata al professor Stella. Egli, oltre alla formazione nelle attività motorie, aveva a cuore gli aspetti psicologici  e relazionali degli studenti e, quale maestro di vita, atleta eclettico e persona dotata di grandi capacità di scouting e di motivazione, è riuscito a far sì che dei suoi allievi molti eccellessero o, almeno, ben figurassero in varie discipline sportive, ma tutti  improntassero i propri comportamenti ai suoi richiami alla lealtà e al rispetto.
Il professor Antonio Stella rappresenta, per me, l’interprete migliore di un’offerta  formativa rigorosa e al tempo stesso comprensiva, moderna e aperta alle  innovazioni. A Lui e ai Padri Barnabiti che ho avuto modo di incontrare negli anni di collegio, vanno la mia gratitudine e la mia stima immensa. Un plauso rivolgo agli organizzatori del Memorial Antonio Stella, ai quali auguro la  migliore riuscita dell’evento. Mi piace ricordare il professore come calciatore, con la foto, risalente al primo  semestre del 1965, di una rappresentativa di calcio dell’Istituto, che lo ritrae con me  accanto.




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